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Reg. CE 261/04
Il settore del turismo in Europa tira un sospiro di sollievo. Grazie al Green Pass molti paesi hanno eliminato alcune misure di restrizione, rendendo nuovamente possibile viaggiare in sicurezza. L’attuale DPCM, valido fino al 25 ottobre, si basa su regole di ingresso diverse per ogni Stato, che si trova raggruppato in uno dei 5 elenchi stilati seguendo un criterio di rischio epidemiologico.
In particolare, i Paesi europei fanno parte dell’elenco C che include Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca (incluse isole Faer Oer e Groenlandia), Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo (incluse Azzorre e Madeira), Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna (inclusi territori nel continente africano), Svezia, Ungheria, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Svizzera, Andorra, Principato di Monaco, Israele. È possibile spostarsi liberamente da e verso questi Paesi, presentando i seguenti documenti:
Amsterdam: al momento l’Italia si trova tra i paesi ad alto rischio, ma è possibile viaggiare nei Paesi Bassi con Certificato digitale e non è necessaria la quarantena. Atene: come nel resto dei paesi europei, anche in Grecia è richiesto il Certificato digitale o tampone negativo. Prima dell’arrivo in Grecia, i viaggiatori devono compilare il modulo di localizzazione (PLF) fornendo informazioni dettagliate sul punto di partenza e la durata dei precedenti soggiorni in altri paesi. Berlino: per entrare in Germania è necessario avere il Green Pass, valido a partire dal quattordicesimo giorno dalla inoculazione della seconda dose. In alternativa, si accetta anche il certificato di guarigione dal Covid o un tampone negativo da effettuare 72 ore prima, se si tratta di molecolare, o 48 ore per un antigenico. Bruxelles: tutte le persone che arrivano o tornano in Belgio, o che viaggiano attraverso il Belgio, devono compilare un modulo di localizzazione passeggeri, fatta eccezione per chi vi soggiorna per meno di 48 ore o ritorna da un soggiorno all'estero inferiore a 48 ore. L’obbligo di quarantena invece dipende dal colore della zona di provenienza. Copenhagen: anche la Danimarca classifica tutti i paesi e le regioni del mondo in quattro categorie di colori che determinano quali regole si applicano. L’Italia si colloca nella zona verde, ma le fasce di rischio vengono modificate settimanalmente. L’ingresso nel paese è possibile attraverso certificazione Covid o tampone antigenico. Lisbona: I viaggi in Portogallo dall’UE dai paesi dell’area Schengen (Liechtenstein, Norvegia, Islanda, Svizzera) sono consentiti previa compilazione del modulo di localizzazione e presentando il Certificato digitale o di un test Covid-19 negativo prima della partenza. Madrid: tutti coloro che entrano in Spagna devono presentare un documento online sul proprio stato di salute e sul proprio itinerario, compilabile su Spain Travel Health. Parigi: i viaggiatori devono presentare una dichiarazione che certifichi di non avere sintomi Covid-19 e di non essere stati a contatto con un caso confermato nei 14 giorni precedenti il viaggio. Il Certificato verde è valido da 7 giorni dopo la seconda dose del vaccino o da 28 giorni dopo la singola dose del vaccino Janssen/Johnson&Johnson. Praga: la Repubblica Ceca adotta la propria classificazione nazionale delle aree a rischio e per gli italiani è possibile entrare nel Paese per qualsiasi motivo, incluso il turismo, compilando il modulo di localizzazione passeggeri, effettuando un tampone 48 ore prima della partenza o presentare il Certificato Verde se sono trascorsi almeno 14 giorni dall'ultima dose. Reykjavík: l'Islanda adotta la propria classificazione nazionale delle aree a rischio, quindi le restrizioni per l'Islanda non si basano sulla mappa a “a semaforo” europea. L’Italia fa parte delle zone a rischio quindi è preregistrarsi sui portali ufficiali islandesi ed essere in possesso di Certificazione verde. Sofia: le regole d’ingresso variano a seconda della situazione epidemiologica del paese da cui si entra. L’Italia al momento fa parte dell’elenco “verde” ed è necessario un isolamento di 10 giorni solo se non si è in possesso di Green Pass. Vienna: attualmente, tutti gli Stati membri dell'UE e i paesi associati all’area Schengen sono considerati a basso rischio epidemiologico. I passeggeri non devono compilare il modulo di autorizzazione prima del viaggio, devono mostrare una prova di vaccinazione, guarigione o un risultato negativo del test.
È possibile dunque tornare finalmente a viaggiare. È bene però, in una situazione di tale incertezza, ottenere l’assistenza adeguata in caso di cancellazione o ritardo dei voli. Le pratiche per far valere i propri diritti possono essere però particolarmente insidiose. Occorre sapere come procedere, a quale ente competente potersi rivolgere, come contattare le compagnie aeree, quale documentazione compilare e a chi inviarla.
Secondo quanto previsto nella Carta dei Diritti del Passeggero, a seguito di una delle circostanze sopra indicate, bisogna compilare un modulo da inviare alla compagnia aerea responsabile del disagio per ottenere l’indennizzo volo. A tale modulo bisogna allegare:
Il risultato di questa procedure articolata è che la maggior parte dei passeggeri rinuncia ad ottenere il proprio rimborso. Con No Problem Flights invece non serve compilare nessun modulo complicato. Tutto ciò che occorre fare è inserire i dettagli del proprio volo e cliccare su “Verifica Indennizzo” per scoprire immediatamente se si ha diritto e a quanto ammonta il proprio indennizzo. No Problem Flights gestirà tutto l’iter burocratico a proprie spese.
Per scoprire a quanto ammonta la compensazione pecuniaria del volo a cui si può avere diritto basta inserire i propri dati nell’apposito modulo di Verifica Indennizzo raggiungibile a questo indirizzo.