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Dopo 2 anni di pandemia, di fatto ancora in corso, si sta finalmente tornando a una parvenza di normalità. Era il 31 gennaio 2020 quando l’allora premier Conte dichiarava lo stato d’emergenza. Iniziava un periodo di forti restrizioni, sia di libertà personale che di movimento. Viaggiare non era più un piacere ma sarebbe diventato sconsigliato se non in condizione di assoluta necessità. Il piacere di prendere un volo e il giorno dopo partire, sarebbe stato posticipato a data da destinare.
Da giovedì 1 aprile termina lo stato d’emergenza, grazie al decreto legge 24 marzo 2022 che prevede diverse misure, tra cui: la graduale eliminazione del green pass, semplice e rafforzato; l’utilizzo delle mascherine; le nuove modalità di gestione della positività.
Per viaggiare a bordo di un aereo, dal 1° aprile basterà il green pass base, rilasciato con il vaccino, con la guarigione e con un tampone antigenico e/o molecolare. Stop quindi al green pass rafforzato. Rimane ancora obbligatorio indossare le mascherine FFP2 all’interno degli aerei, come per treni, navi, metropolitane. Dal 1° maggio, tale prescrizione dovrebbe decadere, salvo differenti disposizioni. Al chiuso, quindi negli aeroporti, continuano ad essere necessarie per prevenire eventuali contagi.
Alcune compagnie stanno già abolendo l’obbligo di indossare le protezioni del viso all’interno dei vettori. In particolar modo, Easyjet ha già previsto sui voli della Gran Bretagna disposizioni che confermano questa direzione. Ciò non varrà per tutte le tratte, però: vengono esclusi gli itinerari da e per la Scozia e i voli tra Gran Bretagna e Danimarca, Gibilterra, Islanda e Ungheria. Easyjet di fatto dichiara: «come compagnia aerea paneuropea che opera tra oltre 30 paesi, dobbiamo continuare a garantire che noi e i nostri clienti seguiamo i requisiti legali di tutti i paesi in cui voliamo. Questo significa che quando voliamo verso o da paesi in cui i requisiti della maschera rimangono in vigore, seguiremo i requisiti legali pertinenti.» La compagnia di Luton invita i governi europei ad uniformare le normative e ad avere un approccio coordinato sulla rimozione del requisito, dove possibile.
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