Inserisci i dati del volo: inviarci la richiesta è facile e gratuito.
Reg. CE 261/04
Dopo il periodo difficile del lockdown si fa sempre più vivo il desiderio di normalità, la voglia di un ritorno graduale alle attività pre-pandemia è sempre più forte, così come quella di tornare a viaggiare liberamente. I molti connazionali residenti all’estero stanno valutando il rientro in Italia, chi per vacanza, chi semplicemente per rivedere i propri cari, approfittando della bella stagione e di una fase al momento definibile sotto controllo dal lato della sicurezza.
Dal 3 giugno 2020 la normativa italiana consente spostamenti liberi e per qualsiasi ragione anche per i residenti in UK.
Molto spesso capita di imbattersi in fantomatiche quanto angoscianti notizie su tutto ciò che riguarda il coronavirus. In aggiunta, occorre considerare che ormai attraversiamo un momento storico fortemente legato all’uso dei social media, in cui si sente o si legge tutto e il contrario di tutto.
Le fake news sono all’ordine del giorno e spesso la confusione regna sovrana. Pertanto, la prima cosa che dovrebbe fare chi si trova in Inghilterra (ma anche chi è altrove) è quella di informarsi costantemente, consultando solo fonti attendibili.
Le notizie si susseguono molto velocemente, quindi, se si vuole rientrare in Italia dall’Inghilterra, è opportuno tenere sotto controllo le comunicazioni ufficiali che vengono pubblicate da fonti sicure, come il Consolato Generale d’Italia a Londra o l’Ambasciata.
I rispettivi siti internet e i profili social sono sempre aggiornati in tempo reale. Inoltre, in caso si abbiano domande specifiche, si ha la possibilità di confrontarsi con altri concittadini o con funzionari dell’assistenza.
Paradossalmente, quando lo scorso marzo le frontiere erano chiuse e venivano concessi solo i voli per il rientro dall’estero la burocrazia era meno difficoltosa. Questa estate 2020 invece, nonostante il diffondersi del virus sia in fase di contenimento, si è contraddistinta per un crescendo di disagi legati alla cancellazione dei voli senza preavviso.
Le tratte sono state soppresse più volte a scapito di chi aveva già da tempo acquistato i biglietti per la partenza.
Per questo, se si sta pensando di rientrare dall’Inghilterra in Italia, occorre mettere in conto che si potrebbe verificare anche questo: l’annullamento del volo.
Le compagnie aeree, salvo in casi eccezionali, sono tenute a comunicare la cancellazione del viaggio almeno due settimane prima della data prevista del decollo. Quando questo non accade, il passeggero, grazie a quanto decretato dal Regolamento Europeo UE 261/2004, può avviare una pratica di richiesta di risarcimento pecuniario.
La cifra del rimborso è compresa tra i 250 euro fino ad un massimo di 600 euro, calcolati in base alla distanza della tratta di destinazione. In alternativa è possibile scegliere di essere ricollocati su altri voli previsti successivamente, totalmente a carico del vettore.
Altra evenienza a cui prepararsi, sia se si è di rientro dall’Inghilterra che da altri Paesi europei, è il ritardo delle partenze. Una ulteriore circostanza, che sulla scia dei disagi aerei legati alla pandemia da coronavirus, sembra imperversare sulla testa dei viaggiatori che devono fare i conti anche con questo aspetto.
Fortunatamente analizzando quanto emesso con la sentenza (n.402 del 19/11/2009) della Corte di Giustizia Europea, i passeggeri dei voli in ritardo possono essere considerati come passeggeri a cui è stato cancellato il volo. Ad una condizione però, solo se il ritardo nella partenza è pari o superiore alle 3 ore. Quindi, anche in questo caso, oltre al rimborso delle spese eventualmente sostenute durante l'attesa in aeroporto, si può fare richiesta per ottenere la compensazione pecuniaria.
Ad oggi la situazione è ancora complessa e, nonostante le previsioni non manchino, nessuno sa veramente come si evolveranno le cose. La speranza è che presto si possa tornare a viaggiare, in totale sicurezza, ma anche con tutele maggiori in merito a ritardi o cancellazioni.
Nel frattempo, non farsi trovare impreparati è sempre una buona regola.