Inserisci i dati del volo: inviarci la richiesta è facile e gratuito.
Reg. CE 261/04
Per i malati di cuore il viaggio in aereo è sempre un’incognita. Anche se oggigiorno prendere voli è diventata una pratica molto diffusa, i motivi per essere preoccupati non sono proprio da considerarsi inutili.
La regola base è che se i passeggeri soffrono di disturbi cardiaci, l’esposizione all’ambiente di volo può non essere favorevole alle loro condizioni.
Il numero dei passeggeri aerei oggi infatti, è in costante aumento e con esso anche le probabilità che un evento spontaneo si verifichi in volo, senza però che sia necessariamente causato dall’ambiente di volo, considerando anche che il numero di ore trascorse in aereo dai passeggeri sono decisamente aumentate rispetto al passato.
In genere le persone con malattie cardiache e respiratorie possono viaggiare in aereo se normalmente le loro condizioni sono tali da consentirgli di salire 10-12 scalini e percorrere più di 50 metri in piano senza grave affanno o senza che compaia una crisi anginosa.
Ma quindi chi non può prendere l’aereo? il volo è decisamente sconsigliato alle persone che manifestano problemi respiratori a riposo, a chi soffre di angina instabile, a chi ha aritmie o patologie cardiache non ben controllate.
Gli aerei, durante il volo, viaggiano solitamente ad un'altezza di 10 -11.000 metri di quota. Le cabine degli aerei sono pressurizzate e la pressione in cabina è mantenuta a valori equivalenti a quelli di un'altezza di 1800-2400 metri. Questo significa una drastica diminuzione di ossigeno e nella maggior parte dei casi non rappresenta un pericolo per le persone sane, ma può causare problemi anche a chi è affetto da problemi di ossigenazione, anemia o malattie respiratorie croniche. L'intenso aumento della pressione interna alla cabina può, in alcuni casi, causare dolore e perforazione del timpano oppure, se di recente si è stati sottoposti ad operazioni chirurgiche, tendere i punti di sutura, causando dolore.
L'inattività durante il volo può aumentare il rischio di trombosi venosa profonda, soprattutto in persone con preesistenti fattori di rischio. Stress e agitazione, infine, possono portare a sintomi acuti come un dolore anginoso, e le condizioni possono poi diventare complicate e difficilmente gestibili se caratterizzate da un’eccessiva assunzione di alcolici.
Inoltre, è bene evitare di volare :
Solitamente, le compagnie aeree offrono servizi di consulenza ai passeggeri che hanno dubbi sulle proprie condizioni fisiche, così da evitare spiacevoli imprevisti e mettersi in viaggio con consapevolezza.
Questo tipo di assistenza, però, non avviene con tutte le compagnie, quindi il consiglio è sempre quello di rivolgersi ad un medico.
Non deve mancare però il buon senso: per evitare qualsiasi tipo di contagio è vivamente sconsigliato volare con condizioni infettive o parassitarie acute in atto, poiché nell’aereo è facile che infezioni e le epidemie si diffondano rapidamente, causando un contagio.
E’ infine indiscutibile che chi non può prendere l’aereo sono sicuramente i neonati prematuri, fino a sei dopo il parto e neonati in buono stato di salute solo dopo la prima settimana. Per le donne in gravidanza, poi, è vietato il volo dopo le 32 settimane di gestazione, poiché il volo sottopone il feto a rischio.
Per concludere, per tutti i malati cardiologici o con insufficienza cardiaca va richiesta l’ossigenoterapia. Nel caso invece i passeggeri abbiano problemi trombociti, è consigliato l’uso di calze elastiche compressive, alzarsi spesso dalla poltrona durante il volo, bere tanta acqua e assumere terapia antiaggregante tramite cardioaspirina o eparina prima del volo.
E in assoluto per viaggiare in totale sicurezza, il miglior consiglio è quello di affidarvi al vostro medico di fiducia.