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Tra le tante conseguenze dell'uscita del Regno Unito dall'Ue, la cosiddetta Brexit, una potrebbe pesare direttamente sulle tasche dei turisti. Come abbiamo già spiegato in questo articolo si ipotizzano un aumento del costo dei biglietti aerei, una diminuzione della parte di traffico aereo, la necessità di viaggiare con il passaporto dai paesi europei verso il Regno Unito e viceversa e, in ultimo, la probabile diminuzione del valore della sterlina dopo la Brexit porterà ad aumenti del prezzo del carburante aereo. Per il momento si tratta di ipotesi, ma ora che la Brexit è una realtà, per le compagnie aeree e i viaggiatori cosa è cambiato davvero?
In realtà è iniziato per il momento un periodo di transizione che durerà fino al 31 dicembre 2020; 11 mesi in cui Gran Bretagna e UE cercheranno di arrivare ad un accordo che riporterà tutte le regole per disciplinare i nuovi rapporti tra tutti i Paesi membri dell'Unione e la Gran Bretagna. In altre parole Londra e Bruxelles cercheranno di arrivare ad un accordo per definire i diritti e i doveri dei cittadini britannici in UE e dei cittadini europei in UK.
In questa fase di incertezza sono molti i dubbi dei consumatori e il futuro dei viaggi con le compagnie aeree. Senza accordo, il cosiddetto no deal, gli effetti della Brexit sarebbero immediati e molti governi, compreso quello italiano, corrono ai ripari per evitare che contratti finanziari, assicurativi e giuridici possano essere compromessi.
Almeno per il 2020 i voli e le compagnie aeree non dovrebbero essere più di tanto interessati dalla Brexit. Sono in corso accordi per evitare che i voli siano bloccati e i viaggiatori sono comunque protetti dai diritti dei passeggeri aerei dell’UE per i voli in partenza dall’UE (operati da compagnie aeree dell’UE ed extra UE) e per i voli che arrivano in UE in partenza da Paesi extra UE (operati da compagnie UE). Questo significa anche che tutti i viaggiatori sono protetti dai diritti dei passeggeri aerei del Regno Unito per i voli in partenza dal Regno Unito, operati da compagnie aeree del Regno Unito (ad esempio British Airways).
In altre parole i diritti del Regno Unito rifletteranno, per il momento, gli attuali diritti dell’Unione Europea.
Le autorità britanniche hanno segnalato che, ai fini della registrazione, dell’ingresso e della permanenza nel Regno Unito, anche dopo l’uscita dalla UE, continueranno ad essere validi i passaporti europei e le carte di identità nazionali (cartacee ed elettroniche) fino a dicembre 2020. L’attuale carta d’identità richiesta dalle compagnie aeree europee continuerà a essere un valido documento per l’ingresso nel Regno Unito fino a dicembre 2020. Come esplicitato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, questa questa condizione non è garantita dopo il 1° gennaio 2021.
Successivamente al 31 dicembre 2020 (alla scadenza del periodo di transizione previsto dall’accordo di recesso), le relazioni aeree tra il Regno Unito e l'Unione Europea dovranno essere disciplinate da un accordo aereo che dovrà essere negoziato ed approvato entro la fine del citato periodo di transizione. Nel caso di un accordo, le condizioni per entrare nel Regno Unito saranno le stesse ma nell’ipotesi di un “non accordo” invece, il viaggiatore dovrà essere munito di passaporto.
Fino al 31 gennaio 2020 non sarà necessario alcun visto per viaggiare nel Regno Unito. La Commissione europea ha annunciato nel novembre 2018 la possibilità di un accordo bilaterale con il Regno Unito in relazione alla mobilità dei cittadini europei e britannici senza la necessità di un visto.
Senza un accordo tra Londra e l’Ue, il Regno Unito diventerà a tutti gli effetti un Paese extra-comunitario. Cosa significa questo per le compagnie aeree? Considerando l’aspetto economico, in molti si chiedono se dopo l’uscita della Gran Bretagna dall’Europa le compagnie aeree potranno mantenere gli stessi costi bassi. Al momento non si segnalano evidenti aumenti al costo dei biglietti.
Inoltre le compagnie aeree low cost specificano che, indipendentemente dall'esito della Brexit sarà comunque possibile volare con noi tra il Regno Unito e l'UE e all'interno dell'UE. Sul sito di Easy Jet si legge: “Anche in caso di mancato accordo, la Commissione europea e il governo britannico hanno affermato che le compagnie aeree del Regno Unito potranno ancora operare voli tra l'UE e il Regno Unito”.
Da un punto di vista giuridico invece, a causa della Brexit, le compagnie aeree britanniche, dopo il 31 Dicembre 2021 potrebbero non beneficiare delle disposizioni dell’articolo 5 del regolamento (Ce) n. 847/2004 sul negoziato e l’attuazione di accordi sui servizi aerei tra Stati membri e Paesi terzi, che prevede che le compagnie aeree comunitarie possano essere designate come beneficiarie di nuovi accordi di servizio aereo con Paesi non Ue. Inoltre, le compagnie aeree del Regno Unito non saranno autorizzate a prendere parte alla distribuzione dei diritti di traffico tra i vettori aerei comunitari.