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Tutto ha avuto inizio il 26 luglio 2016. Un ‘idea quasi folle nata dalla volontà di unire una comune passione per i viaggi ad un progetto solidale che fosse utile alle popolazione più povere. Ed è così che con l’obiettivo di riportare il sorriso ai numerosi bambini vietnamiti che popolano gli orfanotrofi del sud-est asiatico, Daniel Mazza e Gabriel Saluci hanno intrapreso un lungo viaggio, percorrendo 3800 km in motocicletta per distribuire loro materiale scolastico.
Abbiamo avuto il piacere di intervistare Daniel Mazza, fondatore di Mondo Aeroporto, travel blogger e ufficialmente nuovo partner di No Problem Flights, per rivivere con lui questa meravigliosa avventura.
“Era da tempo che con Gabriele desideravamo fare un viaggio insieme. Visto il seguito che abbiamo sui nostri blog e canali social (circa 330mila follower), abbiamo pensato di sfruttare la cosa per coinvolgere più persone possibili in un progetto che fosse bello quanto utile. Lo scopo del viaggio era dunque quello di dar vita ad un’iniziativa legata al turismo con consigli sui posti più turistici, i punti panoramici e itinerari di viaggio in Vietnam. Allo stesso tempo volevamo rendere partecipi tutti quelli che ci seguono in qualcosa di utile a livello solidale come aiutare gli orfani in Vietnam.”
Un programma che non era assolutamente semplice da gestire in quanto l’intera organizzazione era a carico loro: dalle e-mail, ai media, alla raccolta fondi. Per non parlare della prenotazione dei biglietti aerei, gli spostamenti, i mezzi di trasporto e gli itinerari. Qualcosa che si è potuto realizzare solo grazie all’enorme entusiasmo ed impegno investito. Alla mia domanda se erano stati ingaggiati da qualche associazione, Daniel risponde scherzosamente: “Siamo stati ingaggiati da noi stessi!”.
“Per fortuna c’è stata molta partecipazione da chi ci segue e non solo. Seppure il viaggio era a carico nostro, per l’acquisto del materiale scolastico abbiamo attivato una campagna di raccolta fondi su Go Found Me. Prima di partire siamo riusciti a raccogliere circa 2500€ e alla fine del viaggio la cifra si è più che raddoppiata toccando quasi 5600 Euro. Hanno donato più di 220 persone e grazie a loro siamo riusciti a distribuire una tonnellata di materiale didattico in ben 11 orfanotrofi dal Nord al Sud del Vietnam.”
“Trascorrere 35 giorni in sella a 2 moto ventennali durante la stagione dei monsoni non è stato semplice, ma grazie alla nostra tenacia al grande supporto ricevuto ce l’abbiamo fatta. Le motociclette ci sono state donate da un’associazione di piloti italiani del Vietnam che hanno pagato per noi l’affitto per tutta la durata del viaggio. Le abbiamo caricate con 2 cassoni laterali che per ogni tappa venivano riempiti di materiale scolastico da consegnare. Da nord a sud abbiamo percorso ben 3800 km e durante il tragitto ne sono successe di ogni!”
Daniel ci descrive i vietnamiti come un popolo stupendo con un cuore immenso capaci di aiutarti in tutto, seppur ci confessa che per le strade c'è completa anarchia. "E' tutto un contro regole, un traffico infernale ed un continuo suonare di clacson. Credo di non aver mai visto cosi tanta gente in un metro/quadro. Avete mai visto gente guidare contromano in autostrada? In Vietnam è possibile!”
Ci parla del suo viaggio con gli occhi di una persona sognante ma soddisfatta per essere riuscito nella sua impresa, non solo grazie al sostegno del suo fedele compagno di viaggio ma anche delle persone che hanno creduto nel progetto e delle numerose associazioni di volontariato che hanno deciso di investire in questa nobile causa. Una gioia troppo grande che è stata in grado di cancellare tutte le difficoltà incontrate durante il viaggio. Ci racconta così del primo tratto fino ad Halong Bay, 200 km di strada che sono apparsi infiniti a causa dell’umidità e del caldo infernale a cui non erano abituati. E poi il percorso sulle montagne verso Sapa, quasi al confine con la Cina, dove per via di una frana provocata da un tifone e dalle piogge monsoniche, hanno dovuto rallentare il loro viaggio.
"Siamo rimasti innumerevoli volte senza benzina e siamo stati costretti a chiedere passaggio ai passanti fino ai distributori più vicini. Durante gli spostamenti i 4 cassoni della mia moto si sono ridotti a 2 per via delle strade impercorribili; ho perso cavalletto, bulloni e rotto i raggi della ruota posteriore. Quando la ruota si era distrutta fortunatamente siamo stati aiutati da una persona del posto che ci ha accompagnato da un meccanico nel bel mezzo del nulla. Tre ore fermi al distributore, mancavano ancora 2 ore di viaggio per l’orfanotrofio, non funzionavano i fari perciò abbiamo dovuto farci luce con i led dei cellulari. Però alla fine siamo arrivati!”
La soddisfazione di vedere 400 bambini correre verso di loro, in un solo secondo li ha ripagati di tutti le disavventure subite!
“Momenti belli…tutti! Poche persone parlano inglese ma tutti hanno una gran voglia di comunicare e un’immensa curiosità. Quando ci vedevano arrivare carichi con i box erano curiosi di scoprire cosa stessimo facendo. I ricordi più belli sono sicuramente quelli legati agli orfanotrofi. Tra le strutture visitate, una delle più numerose si trovava in un villaggio a circa 60 km dalla strada principale e contava ben 400 bambini orfani. Era forse l’unica volta che questi bambini incontravano persone straniere e la sorpresa per loro è stata infinita. Bambini che correvano e urlavano di felicità alla sola vista di penne e quaderni è uno spettacolo che difficilmente si dimentica!”
Beni materiali che per noi sono superflui ma che loro rappresentano una vera e propria novità, una sorta di regalo di natale. E la loro missione non si è limitata solo a distribuire materiale didattico, ma anche beni di prima necessità soprattutto negli orfanotrofi più sperduti e popolati da bambini affetti da gravi disabilità.
Siamo curiosi di scoprire se lo stesso caos che si riversa per la città, riguarda anche gli aeroporti. Ma la risposta di Daniel ci sorprende. Ci spiega che nonostante quello che si possa pensare in Vietnam ci sono un sacco di aeroporti, seppur molte volte le compagnie aeree ti informano improvvisamente di un cambio di orario, di un ritardo aereo o di una partenza anticipata. Ma l’atmosfera caotica che si respira fuori sembra non coinvolgere gli aeroporti dove i controlli di sicurezza sono ordinati e le code inesistenti.
“Sarebbe bello portare avanti questo format del viaggio turistico e solidale in altre parti del mondo. Nel mentre abbiamo altri progetti in corso. Ci rincontreremo con Gabriele in Nepal per fare storytelling sui nostri viaggi e magari creare dei viaggi di gruppo organizzati dai tour operator così da portare insieme a noi una decina di persona alla volta.“
E noi ci auguriamo che questi e altri progetti simili possano sempre andare in porto, ma soprattutto essere d'ispirazione per tutti gli altri viaggiatori!