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Stai programmando un emozionante viaggio intercontinentale (per lavoro o per svago) ma amici, parenti e colleghi, fanno a gara a chi ti presenta lo scenario più drammatico in quanto agli effetti molesti che dovrai affrontare in seguito alle tante ore di volo?
Conosciuto anche come disritmia e “sindrome del fuso orario”, il jet lag è quel fastidioso effetto collaterale che colpisce chi viaggia in aereo, attraversando diversi meridiani. Si tratta effettivamente di una seccatura, ma non deve necessariamente rovinarti le vacanze o rendere il tuo viaggio di lavoro più stressante del dovuto.
In questo post faremo innanzitutto chiarezza sul perché l’organismo umano viene colpito dal jet lag, con quali sintomi si manifesta, quanto durano in genere e, infine, vedremo quali rimedi e accorgimenti ti permetteranno di attenuarne gli effetti. Pronto a goderti il tuo viaggio oltreoceano?
Perché dopo un lungo viaggio in aereo ci si sente stanchi, deboli e irritabili?
L’origine di questi fastidi sta nell’alterazione dei ritmi circadini che regolano il nostro organismo, ossia di quei cicli vitali che si sviluppano nelle 24 ore di una giornata (dal latino circa diem "intorno al giorno") in risposta agli stimoli esterni che riceve il corpo. La luce solare, in particolare, ha una grande importanza perché regola il ciclo sonno-veglia e tante funzioni del nostro corpo (i livelli di vigilanza, la secrezione di diverse ghiandole, la digestione, etc…).
La sindrome da jet lag non è quindi un disturbo infondato da ipocondriaci: quando si intraprende un viaggio di diverse ore, oltrepassando almeno 2 fusi orari, la nostra normale routine viene modificata, in particolare avviene uno sfasamento del ritmo che stabilisce gli orari di sonno e di veglia.
In un Paese di un altro fuso, infatti, gli orari in cui sorge e poi tramonta il sole - e quindi il momento in cui il corpo dovrebbe essere maggiormente attivo o semplicemente quando dovrebbe percepire lo stimolo della fame - cambiano.
Non c’è più sincronizzazione tra gli stimoli esterni e la programmazione dei cicli biologici del nostro organismo, il quale è disorientato, non sa come recuperare il tempo perso o adeguare quello in eccedenza alle funzioni fisiologiche che precedentemente svolgeva in altri orari.
La conseguenza di questa confusione è un malessere generale dell’organismo, che si manifesta con forte emicrania, spossatezza e lentezza dei movimenti, nausea, disturbi allo stomaco, sensazione di stanchezza anche improvvisa, lacrimazione eccessiva e secchezza delle fauci.
Quanto possono durare gli effetti del jet lag?
L’adattamento dell’orologio biologico ai nuovi stimoli ambientali varia da individuo a individuo (influiscono l’età, il sesso, la costituzione fisica) e richiede più o meno tempo a seconda del numero di fusi oltrepassati, della direzione del viaggio (è infatti piu facile superare il jet lag se si viaggia da est a ovest, piuttosto che in direzione contraria, perché la luce solare facilita la sincronizzazione dei nuovi ritmi) e dell’ora di partenza e di arrivo a destinazione.
La sincronizzazione dell’organismo ai nuovi orari necessita solitamente di alcuni giorni per completarsi, considerando che ogni giorno l’organismo recupera dai 60 ai 90 minuti.
Ma è possibile accelerare i tempi del recupero dal jet lag? Certo, vediamo subito come attenuare i sintomi del “mal di fuso” e goderti finalmente il tuo viaggio.
Prevenire i disturbi tipici del jet lag è possibile agendo sia prima, che durante il volo.
Per prima cosa affronta la partenza ben riposato, per non aggiungere ulteriore stanchezza all’organismo. Ti sarebbe di grande aiuto, qualche giorno prima del viaggio, abituare il corpo ai nuovi orari che adotterai nel Paese meta del tuo viaggio, cominciando a regolare il ritmo sonno-veglia e il momento dei pasti. In questo modo, quando giungerai a destinazione, il cambio non sarà così drastico.
Se vuoi limitare i fastidi del jet lag attento anche a ciò che mangi e bevi: evita pasti pesanti il giorno della partenza e durante il volo.
Per tenerti sveglio in volo (nel caso in cui all’arrivo sarà notte e dovrai dormire) mangia proteine. Se invece vuoi approfittare del viaggio per riposare ed essere attivo una volta giunto a destinazione scegli cibi ricchi di carboidrati e zuccheri: ti aiuteranno a conciliare il sonno.
Il tuo nemico numero uno è la disidratazione: bevi quanta più acqua possibile ma bandisci qualunque tipo di bevanda eccitante come tè e caffè e soprattutti gli alcolici.
Una volta atterrato, entra nell’ottica del paese in cui ti trovi: se possibile, aspetta la sera per dormire e programma le tue attività quotidiane secondo gli orari del luogo.
Nel caso in cui il viaggio fosse particolarmente stressante (si oltrepassano più di 5 fusi orari) valuta il ricorso ad una terapia a base di melatonina per jet lag, un ormone spesso utilizzato per contrastare i disturbi del sonno. Fatti consigliare dal tuo medico in quanto a dosi e tempi di assunzione.
Ora hai tutte le informazioni che ti servono per prevenire e attenuare gli sgradevoli effetti della “sindrome del fuso”. Come hai potuto vedere, sono sufficienti alcune semplici accortezze per goderti ogni singolo minuto della tua vacanza oltreoceano.
E tu: conosci qualche altro formidabile rimedio per il jet lag? Aspettiamo i tuoi commenti.